GLI INGLESI SONO ECCENTRICI, ANCHE NEL SISTEMA SCOLASTICO!

Di Clizia Botarelli 5^G

Quando 2 anni fa ho deciso di studiare in Inghilterra, ho cercato subito di trovare informazioni su quel sistema scolastico. Una realtà completamente diversa da quella italiana. Nella mia ingenuità ho pensato che il percorso fosse abbastanza simile in tutta Europa ma questo non vale per gli inglesi, se pensavate fossero eccentrici solo per la guida a sinistra non è così! 

Ho impiegato moltissimo tempo per capirci qualcosa e nonostante abbia passato un intero anno scolastico, sono convinta che qualcosa ancora mi sfugga. 

Al Bexhill College, una scuola pubblica inserita nel 20% dei migliori college del Regno Unito, quindi di livello medio-alto rispetto ad altre realtà, la mia esperienza è stata estremamente positiva. Lungo elencare tutti gli aspetti interessanti: uno dei più evidenti è che la conoscenza di una realtà diversa mi ha permesso di aprire la mente e paragonarla a quella che ho sempre vissuto. 

Non conosco a fondo la società inglese, certo, ma ai miei occhi è parso un paese serio e ammirevole, incredibilmente pratico, concreto, rispettoso e che cerca di rendere la vita più facile e serena per chi ci vive. Una nazione non perfetta, a volte dura ma che non ama le scorciatoie e le furbizie. Paese tradizionalista e classista, ma in cui regna la meritocrazia e la trasparenza. Questa è la mia idea di Inghilterra! 

Come funziona il percorso scolastico inglese? 

Fino a 16 anni la scuola è obbligatoria e si studiano circa 10 materie generaliste. Dagli 11 ai 16 anni gli studenti vengono ammessi da un anno al successivo senza esami o promozioni alla classe superiore: non esistono cioè le bocciature e “l’essere rimandati a settembre”. 

Durante l’anno, se uno studente si trova in difficoltà vengono svolti corsi di recupero e i professori si adoperano moltissimo in un clima di collaborazione e fiducia. È proprio al termine della Secondary School che gli studenti inglesi affrontano i loro primi importanti esami, i GCSE. Si tratta di un momento critico nella carriera scolastica; non così decisivo però come il superamento degli A Levels… 

Dopo aver conseguito il certificato GCSE della High school, un adolescente deve scegliere se fare un percorso professionale di 2 anni oppure proseguire gli studi al Sixth Form College di 2 anni (potremmo definirli il biennio della nostra scuola superiore) per superare il temutissimo esame A-Level (Advanced Level), che tiene conto solo dell’esito dell’esame finale. Durante l’anno infatti, a parte per alcune eccezioni, vengono fatti solo test scritti creati con una struttura simile a quella dell’esame finale, la cui valutazione ha solo il fine di renderti consapevole della tua comprensione dell’argomento, delle cose da approfondire e serve anche all’insegnante per vedere se ci sono carenze o riprendere dei concetti. In questo modo si crea un rapporto molto più informale, sereno e collaborativo con i professori. Gli insegnanti sono considerati una sorta di “allenatori” che collaborano con te per ottenere la migliore preparazione. 

Potrà sembrare troppo drammatico e severo, ma l’esame di “maturità” inglese è estremamente determinante, perché rappresenta il requisito più importante per l’accesso alle università inglesi che sono tutte a numero chiuso. Il primo anno di A-Level è il corso che ho frequentato. 

L’A-Level è un percorso pre-universitario in cui si studiano in modo molto approfondito 3 o 4 materie a scelta, che determinano in parte l’area degli studi universitari futuri. Alcuni corsi universitari infatti richiedono di aver studiato negli A-levels alcune materie specifiche.

Per esempio, chi vuole studiare medicina dovrà scegliere all’A-Level chimica e almeno un’altra materia tra biologia, matematica e fisica. 

I risultati escono il giovedì che cade più vicino al 15 agosto, giorno di trepidante attesa per migliaia di ragazzi inglesi. Lo score (punteggio) ottenuto al termine degli A-Level è uno dei principali criteri che viene preso in considerazione dalle università britanniche al momento dell’accettazione della domanda di iscrizione. 

Una valutazione più o meno alta rappresenta un vero e proprio spartiacque nella vita dei giovani adulti inglesi! 

So che in questo momento tanti di voi si staranno chiedendo: “non sarà un po’ troppo presto la scelta a 16 anni?” 

Sicuramente penso che per un ragazzo italiano prendere questa decisione a 16 anni sarebbe troppo presto. 

Mi domando, anche a 18 anni, quanti ragazzi italiani hanno maturato una decisione veramente consapevole? Secondo me pochi, perché la scuola italiana spesso non riesce ad esaltare i talenti, non accresce l’autostima, in più non viene data la giusta importanza ad un approfondito percorso di orientamento. In Inghilterra gli alunni vengono seguiti sia per gli A-levels che per la scelta universitaria con incontri settimanali in piccoli gruppi con un tutor. Durante il mio anno all’estero, il primo dei due previsti per A-levels, il percorso di orientamento era già iniziato. Devo aggiungere che fino alla fine del primo anno è possibile cambiare materie se si crede di aver sbagliato scelta. 

Un altro aspetto che di solito fa sorgere qualche criticità è anche quello della specializzazione negli ultimi due anni. Sinceramente sono rimasta molto sorpresa nel vedere quanto entusiasmo e partecipazione ci fosse nelle classi da me frequentate. Questo avviene perché gli studenti concentrano lo studio sulle materie favorite, dopo 11 anni di studi generali. Secondo me, questo tipo di approccio permette di arrivare alla scelta della facoltà universitaria con più consapevolezza. A me comunque l’idea è piaciuta tantissimo.

Ci sono tanti altri aspetti interessanti che si potrebbero approfondire sul sistema scolastico inglese, a partire da una riflessione sociologica, maturata durante i miei studi in Inghilterra. La trattiamo in quest’altro articolo.

Related posts