Profe, torni al banco!

Talvolta anche chi insegna torna sui banchi. E’ accaduto ad alcune professoresse del nostro Liceo, che hanno avuto l’opportunità di partecipare ad un progetto Erasmus promosso dall’Unione Europea. 

La finalità era quella di arricchire la loro conoscenza e migliorare l’abilità di insegnamento, osservando altri sistemi scolastici dell’Europa.

 Abbiamo deciso e raccogliere la loro esperienza intervistando  la prof.ssa Cavagna, prof.ssa Pasotti, prof.ssa Manzoni e prof.ssa Graffeo.

Non si sono recate tutte nello stesso posto: c’è chi è stata accolta a Malta e chi in Irlanda. 

Le professoresse a Malta hanno vissuto l’esperienza scolastica di una business School; a loro abbiamo chiesto come potremmo migliorare  il nostro indirizzo in materia economica al De Andrè e secondo la professoressa Graffeo sarebbe necessario inserire  più lezioni di economia in inglese, in modo da offrire un lessico economico internazionale.

Le docenti a Dublino hanno svolto questa esperienza in lingua inglese, l’età dei formatori era molto giovane ma nonostante ciò si sono dimostrati molto preparati. Hanno portato a casa nuovi strumenti per fare delle lezioni più dinamiche e coinvolgenti.  Ad esempio attraverso CLIL Content and Language Integrated Learning, hanno imparato ad affrontare argomenti del programma scolastico italiano in lingua straniera. Chiedendo loro invece quali potrebbero essere le caratteristiche della scuola italiana che potrebbero essere esportate, le professoressa parlano dello spessore culturale dei contenuti “perché  nel nostro paese abbiamo questa abitudine buona sul contenuto culturale e storico, che fa da tramite tra passato e presente.

  La prof.ssa Manzo ha anche condiviso  che l’esperienza dello scambio dà la possibilità di crescere, vivere in una casa con altre culture, anche solo i cibi e pensieri fanno arricchire, a livello personale portando a crescere. “È importante offrire agli insegnanti queste occasioni, perché la professione del docente è un lavoro in continua evoluzione.” aggiunge la Professoressa Pasotti, pensiero che assume maggiore sostanza con l’intervento della prof.ssa Graffeo, la quale ci spiega il concetto di Long Life Learning promosso dall’UE rispondendo alla domanda sul perché un docente o uno studente dovrebbe fare un’esperienza del genere.

“Long Life learning, per tutta la vita si deve imparare! Questo è uno degli obiettivi del cittadino europeo – insiste la prof.ssa Graffeo – e consiste in un costante aggiornamento e revisione delle proprie competenze. Medici, ingegneri, avvocati, commercialisti, insegnanti e numerose altre professioni sono tenuti a fare corsi di aggiornamento professionale periodicamente.”

Ha poi proseguito la prof.ssa Pasotti rivelando le emozioni che l’esperienza le ha trasmesso. “Mi sono sentita molto nei panni degli studenti, riscoprendo le sensazioni che si provano dietro al banco. Nelle mie lezioni ora sperimento una nuova modalità didattica. Per ogni unità nuova che affrontiamo in aula, ci deve essere un obiettivo che nei miei alunni deve essere ben chiaro in mente.”

Pure la prof.ssa Manzo ci spiega come si è sentita ancora un’alunna, nell’applicare una nuova modalità di insegnamento della sua disciplina. “Quando preparavo la lezione CLIL in psicologia mi sono trovata a dover riconoscere e superare i miei limiti, è importante stare dietro agli studenti nella conversazione in inglese, al fine di poter completare con successo la lezione. Tutto questo mi ha permesso di sviluppare meglio la mia intelligenza linguistica in materia inglese.” 

Questi gli aspetti principali quindi dell’iniziativa K1 promossa dall’Unione Europea. Il De Andrè ha partecipato al bando ed è riuscito a vincerlo. Anche altri insegnanti hanno vissuto questa avventura di ritorno tra i banchi di scuola, come il nostro vicepreside Massimo Pesenti e la prof.ssa Maria Grazia Fracassi che si sono recati in Francia.  Il concetto del Long Life Learning si è rivelato molto interessante, perché importante nel  migliorare ognuno di noi. Perché la scuola che frequentiamo tutti i giorni alla fine è la nostra  vita, e come nella vita non si smette mai di imparare.

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